Vi presentiamo il nostro nuovo bianco in edizione limitata: ecco a voi il Dragonara!


Vi presentiamo il nostro nuovo bianco in edizione limitata: ecco a voi il Dragonara!

Blend dei migliori vitigni autoctoni siciliani, questa nuova edizione limitata nasce appositamente per essere protagonista delle prossime Festività Natalizie.
Esprime la sua identità profondamente territoriale nel bouquet gusto-olfattivo ricco di profumi floreali che rimandano ai fiori di Zagara, che si evolvono poi in sensazioni agrumate legate al pompelmo.
I migliori abbinamenti enogastronomici si ottengono con piatti saporiti, crostacei e formaggi erborinati, ma  la versatilità di questo vino lo renderà piacevole con tutti i piatti della cucina mediterranea.

Il nuovo Dragonara
Il nuovo Dragonara

Se il nome vi ricorda qualcosa è perché non è la prima volta che viene utilizzato per le etichette De Gregorio.
Già in passato, infatti, l’antica leggenda che sta dietro al nome Dragonara aveva colpito in particolar modo la famiglia De Gregorio non solo per via della sua musicalità, ma anche per il modo in cui si lega alla tradizione locale e alla città di Sciacca.
La storia che ancora oggi si racconta da queste parti e che e si continua a tramandare di generazione in generazione narra di un’incantatrice, una donna bellissima dalle chiome scarmigliate nota come Dragonara, che si innamora di un pescatore. Il pescatore dapprima cade per incanto ai piedi di Dragonara, poi però la tradisce. Lei, in preda ad un’ira funesta, scatena un tornado in mare che coinvolgerà da quel momento tutti i pescatori che lo attraversano, capovolgendo imbarcazioni ed inghiottendo uomini e pesci.
Il vortice di Dragonara, secondo la tradizione popolare, può essere sconfitto soltanto tagliandolo con un coltello e a farlo doveva essere una persona con virtù speciali ricevute il giorno di Natale alla Chiesa Madre da una persona più anziana.
Durante il rito doveva essere pronunciato lo scongiuro:

Ti tagghiu la testa, li mani e li denti

A queste parole andavano anche associati dei movimenti con il coltello fino a quando non si placava la tempesta.

Raccontare la storia di Dragonara è certamente un sistema per rievocare i miti del passato e per tramandarli ai posteri affinché conoscano il fondamento culturale delle nostre tradizioni.
Diventa però anche un modo per comprendere l’umanità che sta dietro alle storie che raccontiamo: il tradimento, l’inganno, la manipolazione e (di conseguenza) la vendetta erano il tema principale della mitologia greca. Basti pensare che le prime opere della letteratura Europea, l’Iliade e l’Odissea, scaturiscono proprio da eventi messi in moto per vendetta.
La vendetta, se guardiamo alle opere greche e latine giunte fino a noi, possiamo considerarla come quel sentimento che rende le divinità umane che fa sì che l’uomo possa ritrovarsi ed identificarsi in loro.
Il mito ci porta quindi ad avere maggiore compassione per l’errore umano: ed ecco che l’incantatrice che scatena i vortici in mare diventa la rappresentante delle donne scornate, tradite e ferite, le cui implacabili gesta di rivalsa riportano l’equilibrio non solo nell’ordine cosmico della storia, ma anche, per processo di identificazione, nell’interiorità del fruitore di essa.

+ There are no comments

Add yours