Tornano in cantina gli “Spiriti in fermento”


Tornano in cantina gli “Spiriti in fermento”
Tornano in cantina gli “Spiriti in fermento“.
Nel ricordo mai sopito del nostro amico Antonio Mercadante,
continuando il percorso da lui tracciato, nello spazio d’arte “Cantine De Gregorio – Spiriti in Fermento”,
presenteremo il 20 Agosto 12 tavole del maestro Vadalà.
Una magica serata tra le note dell’arpa di Romina Copernico.
 

Apertura della rassegna artistica ore 19.30
Prenota il tuo tavolo per la cena in giardino
Info 0925991299

 

NB: Posti limitati nel rispetto delle misure di sicurezza anti-covid

 

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PRESENTAZIONE

Luciano Vadalà è il pittore “postcontemporaneo” così come lo intendeva Antonio Mercadante. Le sue opere impongono allo sguardo di fare i conti con l’intima essenza dell’anima.
Questa volta non una mostra, ma un’occasione unica che può solo capitare camminando fra “i piani verdi e blu” della nostra meravigliosa campagna, nello Spazio d’Arte Spiriti in Fermento, all’interno delle Cantine De Gregorio, fra le note dell’arpa di Romina Copernico.
Dodici tavole del maestro acese saranno esposte per ventiquattro ore, prima di essere consegnate ai collezionisti che hanno sostenuto il programma Vadalà 2019 .
In quel luogo ove, Antonio Mercadante, compianto amico, aveva posto la prima edizione della rassegna di arte postcontemporanea, chiamandola “Spiriti in fermento”, giocando
fra i rimandi di una vendemmia in corso e la speranza di vedere nascere nuovi talenti artistici, come il buon vino ad ogni buona annata.
Da estimatore di Luciano mi limiterò a riportare tre sue risposte tratte dall’intervista di Sebastiano Grasso, per far comprendere l’uomo, l’artista ed il suo modo di intendere l’arte e la pittura.

 

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Sui giovani che vogliono avvicinarsi alla figura.
Il mio consiglio è quello di sforzarsi ad essere padroni del disegno. Ma questo è solo un consiglio tecnico, la vera difficoltà sarà quella di oltrepassare il soggetto rappresentato, per poi caricarsi di contenuti e significati dettati dalla propria interiorità e dalla unicità soggettiva che ognuno ha della realtà.

 

Quanto della tua produzione artistica è frutto dell’istinto?
Penso che in tutte le espressioni artistiche sono due gli elementi fondamentali: la parte razionale e la parte irrazionale. La prima è legata a tutto ciò che è la regola, quindi la padronanza del mezzo espressivo come il disegno, le proporzioni, la tecnica, olio, tempera, ecc.. Questa è la componente più “fredda”- può ad esempio paragonarsi al quotidiano esercizio che un pianista fa nel ripetere molteplici volte le scale armoniche, al fine di essere sempre più padrone del proprio strumento. La seconda, la parte irrazionale, è legata alla propria “anima” e la tecnica è solo il mezzo, un tramite, con cui poter esprimere pienamente la propria interiorità.

 

La pittura ha un futuro?
Sul futuro della pittura c’è chi dice che già si sia fatto tutto. Personalmente credo all’unicità di ogni persona, come un qualcosa di irripetibile, mai esistito. Ognuno di noi ha un modo di sentire la realtà diverso dagli altri, ciò mette la pittura in continua evoluzione. Credo che un punto di arrivo non esista, ovviamente la pittura è solo un mezzo che può coesistere insieme alle molteplici forme espressive contemporanee.

 

Giuseppe Raso

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